Visioni di Tavan di Guglielmo Manenti
dal 22 novembre al 24 dicembre 2024

La mostra di illustrazioni di Guglielmo Manenti, presentata da Hangar Teatri e DayDreaming Project, in collaborazione con Mulino Nicli, si è conclusa, regalando al pubblico un viaggio immaginifico tra le visioni poetiche del poeta friulano Federico Tavan. L’inaugurazione, avvenuta venerdì 22 novembre presso la Sala di Pietra dell’Hangar Teatri in via Pecenco 8, ha segnato l’inizio di un’esposizione che ha saputo unire la forza espressiva della scrittura di Tavan con l’arte visionaria di Manenti.
A undici anni dalla scomparsa di Federico Tavan, la sua opera continua a vibrare tra le pagine della sua scrittura, indissolubilmente legata alla sua biografia e ai tormenti di una vita vissuta ai margini. Tavan, artista irregolare e schietto, si esprimeva con un linguaggio che alternava invettive contro una società opprimente a momenti di meraviglia e dialogo con la natura e gli spiriti boschivi. Una voce unica, capace di rendere la montagna friulana, con la sua durezza e la sua magia, un luogo letterario sospeso tra realtà e leggenda.
In questo contesto, le illustrazioni di Guglielmo Manenti hanno offerto una nuova chiave di lettura. Nato a Scicli nel 1976 e residente a Modica, Manenti ha saputo trasporre nei suoi lavori le atmosfere fiabesche e a tratti grottesche che pervadono i testi di Tavan. I richiami all’arte, come i demoni di Grunewald o Max Ernst, si mescolano a citazioni fumettistiche e a un immaginario fiabesco che evoca maghe, agane dei fiumi e creature fantastiche. Un intreccio di linguaggi che riflette la complessità dell’autore e il suo doppio isolamento: quello di un malato psichiatrico e quello di un abitante di un borgo alpino.
Manenti, illustratore, pittore e regista di film d’animazione, ha collaborato con prestigiose realtà internazionali e affrontato con il suo tratto opere di autori del calibro di Joyce, Kafka e Majakovskij. Per questa mostra, l’artista siciliano ha dato vita a immagini che accompagnano il lettore tra gli urli di dolore e le meraviglie naturali di Tavan, restituendo l’intensità emotiva di una poetica che, come osservavano tanti intellettuali dell’epoca, si pone come unica e sincera.
La mostra è stata parte del progetto “Utopie Visibili – I luoghi della cura, la cura dei luoghi” promosso da DayDreaming Project APS e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Per chi ha avuto il privilegio di visitarla, è stata un’occasione per scoprire o riscoprire l’arte di Tavan attraverso l’occhio creativo di Manenti, in un dialogo suggestivo tra parola e immagine, realtà e visione.