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Invito (anonimo) a raccontarsi: Le scuse non dette

Ti chiedo di fermarti un momento, mettere la tua canzone preferita e andare a cercare dentro di te quelle scuse che non hai mai pronunciato.
Quelle rimaste sospese, dimenticate, difficili, assurde, leggere, che ti fanno ridere, piangere.
Scrivile, senza paura. Nessuno le giudicherà.

Alcune — forse tutte — andranno a comporre il testo di uno spettacolo: un viaggio intimo e liberatorio, ma allo stesso tempo universale, che esplora tutte quelle volte in cui avremmo voluto chiedere scusa ma non l’abbiamo fatto. Uno spazio in cui dare voce alle scuse mai dette, rendendo visibile il peso delle occasioni perse, e trasformando la memoria che portiamo dentro. Perché il passato non può essere cambiato, ma i ricordi possono essere trasformati.

Alle volte ci sono scuse che non riusciamo a dire subito: hanno bisogno di tempo e di spazio. Hanno bisogno di sedimentarsi negli angoli più nascosti della nostra memoria. Non sempre nascono da fatti precisi, ma da quelle sensazioni che, all’inizio, avvertiamo senza sapere però come chiamarle. Sarà il tempo ad aiutarci a riconoscerle.
Un mattino, forse, ci sveglieremo e i puntini si saranno uniti: saremo pronti a chiedere scusa.
Ma la vita, nel frattempo, sarà andata avanti. Il tempo sarà passato. Le circostanze saranno cambiate. E allora quelle scuse rimarranno lì, non dette, sospese tra noi e l’universo.
Impariamo a conviverci, ad accettarle. A volte le scriviamo su un diario o le nascondiamo nel nostro cuore…

Il tuo racconto sarà trattato con la massima cura e riservatezza.
È completamente anonimo: non raccogliamo alcun dato personale.