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Adelaide

Un’attrice in una crisi di mezza età e nel pieno di un momento di pessimismo cosmico, perduta ormai la fiducia nell’arte, nel sistema e in se stessa, si rivolge a una psicologa. Questa la spinge a confrontarsi con la figura di una grande attrice del passato – Adelaide Ristori, esempio di donna forte e dal grande temperamento – e del suo secolo – l’Ottocento, un secolo tutt’altro che semplice. L’attrice comincia a studiare, fiduciosa di ritrovare l’autostima perduta attraverso questo grande esempio del passato, ma proseguendo con lo studio, si rende ben presto conto che la vita e le opere di Adelaide Ristori sono infinite: la Ristori è stata madre, moglie, attrice, imprenditrice, marchesa, patriota… Adelaide è come il mare e nel mare si rischia di perdersi. L’esempio è troppo alto, impossibile tenere il passo. Come si fa? Basta fare come Adelaide. Basta crederci. Più facile a dirsi che a farsi, però… Se c’è qualcosa che Adelaide Ristori ancora oggi può trasmetterci è una capacità eccezionale di rispondere agli eventi di una vita tutt’altro che facile e in discesa, una consapevolezza marmorea che la vita è come un viaggio in mare, lungo, pericoloso, con le onde alte e che l’unica cosa che gli esseri umani possono fare è cercare di esserne consapevoli e vivere e amare con il cuore e con coraggio, con intenzione chiara e con il desiderio imperioso di migliorarsi sempre, giorno dopo giorno. Se avesse potuto, siamo sicuri, avrebbe preso a prestito le parole di Marie Curie: “La vita non è facile, e allora?”

Note di regia

Quando il Comune di Cividale del Friuli – luogo di nascita della Ristori – ci ha chiesto di scrivere e di mettere in scena uno spettacolo sulla più grande attrice italiana dell’Ottocento in occasione del bicentenario della sua nascita, ci siamo chiesti da che parte cominciare. Di lei ci rimangono un’autobiografia, collezioni di vestiti, di copioni e di gioielli, a lei hanno dedicato scritti, parole, articoli, libri, statue, dei teatri. Tutto quello che rimane a testimonianza di una vita unica, nell’arte come nel profondamente umano. Il suo enorme repertorio teatrale è tutt’oggi stimolante e oggetto di grandi prove da parte di attrici di livello che si sono cimentate, a suo ricordo, peraltro con grandi successi. Tuttavia la forma viva, il pensiero di chi nel presente ha provato ad affrontare la sua figura, rimane un mistero. Come ha potuto fare tutto ciò che ha fatto, e rimanere a tutt’oggi conosciuta a pochi, come attualizzare la sua figura senza per forza attuare un’opera conservativa di commemorazione? Come concepire un’opera d’arte vivente, come rendere omaggio a una figura la cui grandezza risalta nelle fotografie d’epoca, nei sontuosi costumi, nella grande quantità di materiale scenico, nei suoi copioni e negli scritti teatrali? Ci sono opere d’arte che per l’età o per l’incuria risulta impossibile riportare allo splendore originario. Vi si può intervenire soltanto con un restauro conservativo, e si continuerebbe ad ammirarle lo stesso come le abbiamo sempre viste, i colori ingialliti, le materie fissate in un antico stato che ne caratterizza l’età ma non permette di restituirne l’originario splendore. Ma non lei. Mi ha colpito, alla fine dell’estate, quando siamo venuti a Cividale, con Tullia e Valentina, notare che nella mano sinistra della sua statua, ronzava un nido di api, come vivo desiderio di richiamare in qualche modo l’attenzione di chi osserva, la figura bronzea di una donna che non accetta l’immobilità perenne. Questo spettacolo nasce pertanto dal desiderio di restituire i colori originari a una farfalla regale che con le sue ali delicate non teme lunghe migrazioni, ma che anzi piega la natura ad un mutamento pur di raggiungere il suo scopo prolifico. Volevamo ritrovare Adelaide, toccarne almeno un poco lo spirito, la tempra, la personalità. Per questo era necessario un pretesto, un legame con l’attuale, una storia personale che ricucisse il  tutto.

Foto di scena

  • Debutto

    4 novembre 2022, Teatro Adelaide Ristori di Cividale del Friuli

  • Regia

    di Fulvio Falzarano

  • Drammaturgia originale

    di Tullia Alborghetti e Valentina F. Milan

  • Interpreti

    Valentina F. Milan, Isabella Peghin

  • Con la partecipazione di

    di Fulvio Falzarano, Tullia Alborghetti

  • Video

    di Giampiero Crasti

  • Produzione

    Hangar Teatri

  • In collaborazione con

    Comune di Cividale del Friuli e PuntoZero di Udine

  • Contatto

    +39 3883980768

    distribuzione@
    hangarteatri.it